Terrazze e Giardini, Coltivazione, Cure dai funghi, Rose

Sostituire una rosa invecchiata

Le rose, come tutti gli esseri viventi, crescono, sviluppano e invecchiano. Non c’è un’età prefissata per una rosa, perché le variabili sono tante, molte delle quali legate non solo al vigore e resistenza dell’esemplare, ma anche al tipo di coltivazione, terreno, esposizione, apporto di nutrienti, cui sono sottoposte. In linea di massima si può supporre che una rosa possa vivere dai 15 ai 25 anni e oltre, anche fino ai 50-70 anni.

Il metodo con cui è riprodotta poi ha la sua importanza. Solitamente una rosa da talea per il fatto di emettere polloni potrebbe avere vita più lunga rispetto alle rose riprodotte da innesto.

Invecchiare per una pianta e per una rosa nello specifico significa essere al declino con forte calo ornamentale, con un apparato legnoso molto forte e ingrossato da cui non viene più prodotta nuova vegetazione, con conseguente calo nella fioritura.

Vale proprio la pena continuare a mantenere una rosa sapendo che non si può invertire il suo naturale decorso?

Se l’esemplare non è recuperabile con sapienti potature di svecchiamento allora dovremo prendere in considerazione l’ipotesi di sostituirla. Altri possono essere i motivi per cui sostituirla: posto sbagliato in giardino, la rosa non si armonizza con le altre piante, non ci piace la varietà, cresce troppo per quello spazio…
Sostituire una rosa al posto di un’altra è possibile ma dobbiamo fare molta attenzione poiché le rose creano stanchezza al terreno; scopriamo cosa succede e cosa fare.

Una rosa che cresce e sviluppa per anni nel terreno tende ad emettere sostanze che rendono l’ambiente meno ospitale alla prossima coltura. Secernono tossine come batteri dannosi, funghi e nematodi che inibiscono la crescita delle rose o di altre piante appartenenti alla famiglia delle rosaceae (albicocco, pesco, biancospino, spirea, pruno, mandorlo).

Il terreno intossicato ha bisogno di un tempo biologico per essere rigenerato e per ricreare un ambiente favorevole che si aggira intorno ai 5 anni.

La tecnica del sovescio

E’ possibile accorciare questo periodo piuttosto lungo e ristabilire un equilibrio biologico del terreno ispirandosi ad antiche tecniche adottate per orto e frutteto.

La tecnica del sovescio consiste nel coltivare piante utili per una stagione e poi interrarle con un’aratura.

Si tratta di piante rigeneranti come erba medica, favino, lupino, fave, trifoglio che, avendo batteri azotofissatori nell’apparato radicale, contribuiscono rapidamente ad un rinnovamento del terreno prima di piantare colture ritenute depauperanti come appunto la rosa.

Questo è un metodo naturale ed efficace in alternativa alla tecnica meccanica più diffusamente utilizzata di andare a sostituire la terra in profondità con terriccio e/o terra di campo ben equilibrati.

Che si scelga il sovescio o il ricambio del terreno, piantare rosa su rosa è possibile, ma ricordiamo che al momento del nuovo impianto sarà utile asportare quanta più radice possibile della rosa precedente e utilizzare compost e concimi organici che agiscono nel ripristino della struttura del terreno.

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